Il Consorzio di Tutela Abbacchio Romano I.G.P augura Buona Pasqua

Il Consorzio di Tutela Abbacchio Romano IGP partecipa all'evento "Le eccellenze agroalimentari del Lazio per un rilancio sostenibile dell’economia regionale"
La conoscenza di una terra passa anche attraverso i propri prodotti tipici
14 e 15 marzo 2016
Centro Congressi Frentani
via dei Frentani 4 - Roma

interverranno:

Antonio Rosati
Amministratore unico ARSIAL;

Carlo Hausmann
Assessore all’Agricoltura, Caccia e Pesca
della Regione Lazio,

David Granieri
Segretario della Coldiretti Lazio

Micaela Pallini
Vicepresidente e Amministratore Delegato
di Pallini Spa

Elio Miceli
Co-Fondatore BIRRADAMARE

modera: Prof. Carlo Magni
Professore di Politica Economica - Dpt. Economia
e Diritto - Facoltà di Economia - Coordinatore
Scientifico SOUL- Sapienza

Il Consorzio di Tutela dell'Abbacchio Romano IGP partecipa all'evento finale del convegno "Educazione Alimentare, le eccellenze del Lazio sulla buona tavola" organizzato da CILA Latina in collaborazione con Arsial nel contesto EXPO 2015.
Sabato 24 ottobre dalle ore 10:00 presso i giardini di Ninfa (LT) verranno presentati numerosi prodotti tipici di aziende che rappresentano le eccellenze del territorio.
Nel corso dell'evento sarà possibile partecipare a visite guidate ai bellissimi Giardini di Ninfa.

Anche l'Abbacchio Romano IGP fra le specialità romane da degustare dal 17 al 20 settembre 2015 presso AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA di Roma.
Taste of Roma è un evento gastronomico il cui focus principale sono le degustazioni creative, dove gli chef preparano portate fantasiose in abbinamento ai vini consigliati da esperti sommelier.
http://www.tasteofroma.it

Il territorio d'origine dell'Abbacchio Romano IGP è il Lazio, con i suoi vasti pascoli percorsi dal vento, le sue montagne, le sue acque cristalline, la sua natura rigogliosa.

Qui, nel cuore d'Italia, l'attività pastorale vanta una storia plurimillenaria e contribuisce ancora oggi a modellare un paesaggio rurale finemente articolato ed a conservare in tal modo un elevato grado di biodiversità.

Il Consorzio di Tutela dell'Abbacchio Romano IGP ha voluto realizzare questo video per raccontare, sul filo dell'emozione, l'antica alleanza fra Uomini e Natura che continua a rendere possibile il mantenimento di questo fragile equilibrio.

"Il legame di un'Indicazione Geografica col proprio territorio d'origine" ricorda il Presidente del Consorzio Claudio Celletti "è un valore assoluto, l'elemento che la rende unica e che la distingue da ogni altro prodotto agroalimentare.  In un prodotto DOP o IGP sono racchiusi storia, natura, lavoro, esperienza, saggezza, cultura rurale: un patrimonio di diversità e di qualità che è la vera e più grande ricchezza d'Italia.

Con questo breve video abbiamo cercato di trasmettere questi concetti, sintetizzando un tre minuti il senso di oltre 30 secoli di storia"

Visualizza il video su YouTube

La produzione dell'Abbacchio Romano, come accade per tutti i prodotti a marchio IGP, segue le regole di un rigido disciplinare di produzione ed è soggetta a controlli rigorosi: questo costituisce un'importante garanzia per i consumatori sull'origine e sulla qualità.

Le razze ovine previste dal disciplinare di produzione dell'Abbacchio Romano IGP sono Sarda, Comisana, Sopravissana, Massese, Merinizzata Italiana e relativi incroci.


SARDA
La Sarda è una razza italiana autoctona della Sardegna e poi diffusa in tutta l'Italia centrale. Si ritiene che derivi dal muflone che vive allo stato selvatico sui monti del Gennargentu. Di taglia media, è una razza rustica, molto produttiva e a prevalente attitudine alla produzione di latte.


COMISANA
La Comisana è una razza italiana originaria della Sicilia e  derivata da razze ovine del Mediterraneo incrociatesi con ovini siciliani. E' conosciuta anche come Testa rossa, Faccia rossa o Lentinese. Di taglia medio - grande, la sua lana è piuttosto grossolana e viene usata per materassi, ma la sua attitudine prevalente è alla produzione di latte.

MASSESE
La Massese o Fornese, è una razza autoctona italiana originaria della valle del Forno, in provincia di Massa Carrara. E' unica fra le pecore italiane per il suo vello di colore grigio piombo o marrone, con la parte terminale dei bioccoli meno scura nelle femmine e quasi nera nei maschi. Di taglia media, la sua lana è poco apprezzata in quanto non può essere tinta; ha prevalente attitudine alla produzione di latte.


SOPRAVVISSANA
La Sopravvissana proviene anticamente dal territorio laziale, a partire dal quale si è diffusa molti secoli fa nelle Marche e in altre regioni dell’Italia centrale. Ha avuto origine dalla pecora Vissana incrociata dalla seconda metà del XVIII secolo con arieti Merinos spagnoli, francesi e recentemente con la Gentile di Puglia. Di taglia media, nel passato veniva molto sfruttata sia per la lana che per il latte e la carne; oggi viene allevata principalmente per la produzione della carne, anche se la sua lana è ottima.


MERINIZZATA ITALIANA
La Merinizzata Italiana deriva da incroci delle razze merinizzate italiane (Gentile di Puglia e Sopravissana) con altre di razze del ceppo Merino che, originario dalla Spagna centromeridionale, si è diffuso da secoli in tutto il mondo, per l’eccezionale finezza della sua lana. Di taglia medio grande, oggi viene allevata principalmente per carne e lana.

L'Abbacchio Romano IGP è allevato allo stato brado o semibrado ed è nutrito solo con latte materno e con gli alimenti naturali e le essenze spontanee dei pascoli tipici del Lazio.
Gli agnelli  e le pecore madri, non sono mai alimentati con sostanze di sintesi né con OGM e non vengono sottoposti in nessun caso a forzature alimentari, stress ambientali o sofisticazioni ormonali.
Alcuni allevatori nel periodo estivo praticano ancora oggi la tradizionale pratica della monticazione: trasferiscono cioè il gregge in montagna, in modo da permette agli animali di sfuggire alla calura estiva e di nutrirsi di foraggi freschi.
In queste condizioni ideali le pecore madri producono un latte di altissima qualità nutritiva che influisce positivamente sulle caratteristiche della carne dell'Abbacchio Romano.
Entro 10 giorni dalla nascita, gli agnelli vengono identificati con il mediante apposizione sull’orecchio sinistro di una fascetta o bottone auricolare contenente il codice di identificazione dell’allevamento per garantirne con certezza la provenienza.

Fin dall'antichità, la necessità di garantire alle pecore erba fresca da brucare, evitare loro la calura estiva e tenerle lontane dai campi coltivati in primavera ed estate, ha indotto i pastori a spostarsi con cadenza annuale per portare gli animali in zone più fresche dalle quali si tornava nei mesi autunnali ed invernali.

Il metodo di spostamento più semplice era quello "verticale" della monticazione, tuttora comunemente praticato nel Lazio, che prevedeva il trasferimento degli armenti in pascoli montani vicini, dove gli animali rimanevano dalla primavera all’autunno.

Per distanze maggiori, centinaia di km e giorni di cammino, si parla di transumanza (trans- al di là, humus- terra), una vera e propria "migrazione" che, nel Lazio, è simile agli spostamenti stagionali orizzontali tipici dei grandi tratturi Appenninici che correvano da nord a sud, ma che da essi si differenzia per la durata più breve, 8-10 giorni di cammino, e per la direzione, est-ovest.

Immenso è stato sopratutto a partire dal XV secolo, il transito di greggi che con l'arrivo dei primi freddi settembrini e delle piogge autunnali partivano dall'Umbria, dalle Marche e dall'Abruzzo per venire a svernare  nell'Agro Romano, e da lì ripartivano in primavera, lungo tragitti che spesso  seguivano le vie consolari Salaria e Flaminia

A questo passaggio stagionale delle pecore e dei pastori sono legate tradizioni, usanze e modi di vita che hanno profondamente modellato il territorio e la società laziale e che sono spesso riconducibili all'antico complesso di usi civici correlati alla pastorizia: in primis quello di pascolo (jus pascendi) da cui discendevano quelli di attingere acqua (jus aquandi), pernottare (jus pernoctandi), farsi il ricovero (jus faciendi tugurium), e tagliare legna (jus lignandi) e di raccogliere ghiande e spighe (glandare et spicare).

Si è svolta stamattina a Roma, presso "Cesare al Casaletto" la presentazione della Prima Edizione del Patto con i Ristoratori dell'Abbacchio Romano IGP che ha coinvolto 4 mitici chef romani e laziali (Giovanni Milana - Cesare al Casaletto e la favolosa coppia dei the Fooders).

A degustare gli squisiti e fantasiosi piatti preparati dagli chef c'erano giornalisti di settore, istituzioni ed i rappresentanti del Consorzio dell'Abbacchio Romano. Presenti anche i consorzi Ricotta Romana Dop, Olio della Sabina Dop, Vino Frascati e Cesanese del Piglio, a testimoniare quanto davvero l'unione delle eccellenze agroalimentari del Lazio faccia la forza.

Il presidente del Consorzio, Claudio Celletti, soddisfatto per il successo dell'iniziativa, ha illustrato ai presenti la strategia di comunicazione e promozione che il Consorzio sta intraprendendo nell'ambito di un progetto promozionale svolto col sostegno della Regione Lazio (PSR Lazio 2007-2013 mis. 133): "Questo è l'inizio di un percorso continuo di comunicazione che ha fra i suoi obbiettivi primarirendere riconoscibile il prodotto, esaltare il suo profondo legame col territorio, con la storia e con la tradizione culinaria di Roma e del Lazio, far percepire il valore aggiunto insito nella certificazione IGP."


Non dimenticate nella settimana dal 28 aprile al 5 maggio di andare ad assaggiare come è stato cucinato l'Abbacchio Romano IGP nei 12 ristoranti coinvolti!

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